MIAO SI GIRA

Qui trovate il trailer della nostra mostra dedicata ai Gatti nel cinema.

MUSEO FERMO IMMAGINE

Venite a scoprire la nostra mitica raccolta di manifesti e locandine.

URBANPET

Per saperne tutto su gatti(e cani) in città.

VAMPIRI ZOMBI E LUPI MANNARI

Godetevi il video di questa spettacolare mostra.

mercoledì 30 ottobre 2013

Il Futuro che sarà all'Arcadia di Melzo



Dal primo novembre e fino al 20 la mostra Il Futuro che sarà, realizzata da Spazio Excalibur (la galleria di Vigevano dedicata all'arte, al fumetto e all'illustrazione)  potrà essere visitata presso il cinema Arcadia di Melzo
L'ingresso è gratuito negli orari di apertura del cinema.

domenica 27 ottobre 2013

Manifesti, locandine e fotobuste: come si conservano

Stabilito dove andrebbe, o meglio dove non andrebbe, conservata la vostra collezione Elisa Albano oggi  affronta un altro tasto dolente della conservazione. 

COME SI CONSERVANO I MANIFESTI?
Molto probabilmente qualsiasi manifesto abbiate comprato, ereditato, o rubato, e oggi conservato gelosamente in cantina, risulta piegato e ripiegato su se stesso un numero infinito di volte. 
Le dimensioni di questi materiali, definiti pertanto grandi formati, non ne facilitano sicuramente lo stoccaggio ma, come avrete notato, le zone recanti le pieghe sono indebolite, rovinate e molto spesso lacerate.



Sebbene la manualistica conservativa consiglierebbe di disporre le opere in posizione totalmente distesa, per ovvie ragioni di spazio, anche in questo caso tenterò di fornire indicazioni di compromesso. 
Nel caso in cui i manifesti si presentassero già piegati in molti punti, per limitare il danno, sarebbe bene disporli sfruttando il numero minore possibile di pieghe già esistenti; se invece per qualche fortuito motivo il manifesto non è mai stato piegato si potrebbe azzardare un avvolgimento attorno ad un tubo di cartone. Maggiori sono le dimensioni dell’opera, maggiore dovrebbe essere la misura del diametro del tubo per evitare che un manifesto di grandi dimensioni venga  avvolto troppe volte su se stesso. L’opera così sistemata dovrebbe essere conservata in posizione orizzontale per evitare la formazione di arricciamenti e lacerazioni lungo i margini. 



Mi pare anche doveroso ricordare che ogni manifesto, sia arrotolato sia disposto orizzontalmente, dovrebbe essere interfogliato con carta per la conservazione: nel primo caso sarà sufficiente avvolgere contemporaneamente intorno al tubo sia il manifesto che un foglio di carta delle medesime dimensioni in modo tale che la parte esterna risulti protetta; nel caso in cui le opere siano riposte piegate è consigliabile inserirle all’interno di cartelle in carta.
Il modo più semplice di creare cartelle conservative  è piegare a metà il foglio, parallelamente al lato corto. 


Spero che questi semplici consigli, facilmente adottabili, possano esservi utili a preservare dal tempo e dall’incuria tutte quelle piccole, ma preziosissime collezioni che conservate gelosamente nelle vostre cantine. 

Elisa Albano 

venerdì 25 ottobre 2013

Halloween al Museo!



In occasione della chiusura della mostraVampiri, Zombi e Lupi Mannari, che non poteva che coincidere con la Notte di Halloween, Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano (Via Gluck 45) organizza una grande festa in costume con visite guidate alla mostra, le più belle colonne sonore dei film horror eseguite dal vivo da Francesco Zago e Paolo Botta, la proiezione su megaschermo delle scene più belle dei capolavori del cinema horror, una postazione trucco gratuito curata dai make-up artist di Rouge a Paupier, una caccia al tesoro, un rinfresco a tema e, dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo), la proclamazione del vincitore del concorso per cake designer Torte spaventose! con l’esposizione di tutte le torte in concorso più quelle della grande cake design Barbara Perego. Il tutto nella suggestiva cornice della mostra che propone più di 150 manifesti originali, gadget, trucchi cinematografici e tante sorprese a tema horror, compresa una vera bara in cui i più coraggiosi potranno farsi fotografare e trasformare in un autentico vampiro grazie a una app speciale! Ovviamente è gradito abbigliamento a tema: vampiro, zombi o lupo mannaro… Il più brutto, nel senso mostruoso del termine, verrà premiato a fine serata.

Per partecipare (quota individuale 10 euro) basta scrivere entro il 29 ottobre asegreteria@ateliergluckarte.it 

Il Concorso "Torte Spaventose"!
In occasione della chiusura della grande mostra Vampiri, Zombi e Lupi Mannari, Fermo Immagine - Museo del Manifesto Cinematografico di Milano,  in collaborazione con la maestra cake designer Barbara Perego e il sostegno di Squires Kitchen (www.squires-shop.it) dell'Associazione Culturale Arte & Tavola e del portale Cakedesign Italia, organizza un favoloso concorso aperto a tutti gli appassionati di cake design e cinema horror! La sfida, aperta a tutti, è quella di creare la torta più mostruosa ispirata ai grandi classici del cinema horror con protagonisti vampiri, zombi e lupi mannari. Tutte le torte iscritte al concorso saranno esposte e mostrate al pubblico al Museo del Manifesto Cinematografico giovedì 31 ottobre 2013, sera di Halloween, in occasione della grande festa di chiusura della mostra, con la nomina dei tre vincitori da parte della giuria. In mostra, naturalmente fuori concorso, anche le stupende creazioni in pasta di zucchero di Barbara Perego, maestra di cake design e presidente della giuria. In palio corsi gratuiti presso le scuole più qualificate, abbonamenti a riviste specializzate, kit per cake designer e tante sorprese!

Per iscriversi (quota individuale per ogni torta 30 euro) basta scrivere entro il 29 ottobre asegreteria@ateliergluckarte.it e visionare il regolamento.



giovedì 24 ottobre 2013

Misteri bestiali: 31 ottobre 2013


OIPA, Radiobau (la prima web radio dedicata a chi ama gli animali), Luoghi Misteriosi (il portale che vi guida alla scoperta dei misteri italiani) e UrbanPet (il salone dedicato agli animali da compagnia cittadini che si terrà all’interno di Week End Donna dal primo al 3 novembre), vi invitano a una serata di Halloween molto speciale all'insegna del mistero e degli animali. In compagnia di Isabella Dalla Vecchia, membro del direttivo Oipa e collaboratrice di Radiobau e Mistero, in compagnia di Davide Cavalieri ci porteranno indietro nel tempo alla ricerca delle origini di false credenze che ci fanno dire che il gatto nero porta sfortuna, che ci fanno aver paura dei pipistrelli e che ci fanno consderare lupi e licantropi creature negative. Si tratta, come scopriremo solo di false credenze e tradizioni sbagliate.

Isabella Dalla Vecchia

L'ingresso alla conferenza, che si tiene in un luogo speciale per una notte speciale (Fermo Immagine - Museo del manifesto cinematografico di Milano, in via Gluck, 45 - sede della mostra Vampiri, zombi e lupi mannari) è gratuito.

Per chi poi volesse continuare a parlare  di creature misteriose può rimanere alla festa di Halloween organizzata dal museo (cinema, giochi, torte da paura, musica dal vivo e cibo stregato) a partire dalle ore 21. L'ingresso alla festa costa 10 euro.

mercoledì 23 ottobre 2013

Manifesti, locandine e fotobuste: dove si conservano



Continua la serie di articoli di Elisa Albano per fornire ai visitatori di Fermo Immagine e ai lettori del blog consigli e piccoli accorgimenti per conservare in maniera semplice ed efficace la propria collezione di manifesti.

DOVE SI CONSERVANO I MANIFESTI?
Cominciamo adesso a capire come salvaguardare e conservare tutti quei manifesti e quelle locandine che fortunatamente non sono andate perduti partendo dal presupposto che prevenire è meglio che curare, allo stesso modo conservare bene, o comunque in maniera accettabile, è meglio che restaurare.  Infatti, intervenire adeguatamente con metodi di ripristino, oltre che essere molto costoso e impossibile da fare autonomamente senza rischiare di peggiorare la situazione, potrà garantire ottimi risultati,  ma senza dubbio non vi restituirà il manifesto nelle condizioni estetiche originarie, ossia quelle valutate con la sigla A del catalogo Bolaffi, per intenderci.


Da studentessa di restauro ed esperta del settore posso affermare senza ombra di dubbio che conservare in maniera ideale questi materiali, solitamente di dimensioni considerevoli, sia difficile, pressoché impossibile, a meno che  non disponiate di spazio illimitato e soldi da investire in costosi materiali e sistemi studiati ad hoc. Dal momento però che ciò risulta spesso non effettuabile anche presso le istituzioni preposte alla conservazione  (archivi di biblioteche, cineteche e musei) posso dedurre che questo non sia il vostro caso.
In ambito di conservazione archivistica la parola chiave è compromesso, e proprio su questo concetto si basano le brevi nozioni che seguono:


Attenzione alla carta
La carta è un materiale organico, composto da sostanze molto apprezzate, nutrizionalmente parlando, da parecchi tipi di insetti. Questi organismi, solitamente lucifughi, infestano luoghi bui e umidi come le cantine, che non di rado rappresentano il luogo prescelto in cui far risiedere i vostri inestimabili manifesti. Inutile dire che ciò significa fornire un ottimo pasto agli inquilini scarafaggi a scapito della collezione di locandine didi film di Gino Cervi che avete completato a fatica nel corso degli anni. 
Ad aggravare questa condizione, potenzialmente pericolosa, entrano in gioco la terribile credenza in legno massello della nonna o il comò fuori moda della zia, che ereditate e nascoste in cantina, sono la collocazione ideale dove conservare con cura i manifesti.
Sbagliato! 


Il legno, materiale organico a sua volta, rappresenta la tana perfetta per termiti e tarli, che non impiegheranno troppo tempo a raggiungere il materiale cartaceo. 
La soluzione migliore sarebbe indubbiamente evitare luoghi bui, poco areati e soggetti a forti variazioni di umidità. Nel caso che la cantina, lo scantinato, il fondo, o il sottoscala rappresentino l’unica ubicazione possibile presso casa vostra, sarebbe bene collocare il materiale perlomeno in scaffalature o semplici armadi in metallo, materiale decisamente meno appetibile per qualsiasi organismo. 
Disporre le opere sugli scaffali più alti aiuterebbe a preservarle da eventuali apporti eccessivi di umidità derivanti dal terreno, o ancor peggio, da catastrofici allagamenti.

Attenzione all'umidità
Un tasso molto elevato di umidità relativa spesso determina la creazione di microclimi ideali alla proliferazione di microrganismi deteriogeni, comunemente conosciuti come muffe, che attaccano il materiale cartaceo nutrendosi delle componenti chimiche di cui è composto. Sebbene i danni siano apparentemente meno gravi, poiché meno eclatanti rispetto a quelli causati dagli insetti, questi microrganismi agendo a livello microscopico indeboliscono le fibre della carta, il più delle volte macchiandola in modo irreversibile. Dal momento che per eliminare infezioni biotiche di questo tipo è necessario sottoporre il materiale a costosissimi  trattamenti effettuabili solo in laboratori specializzati, consiglio vivamente di aprire ogni tanto il cassetto del comò, controllare gli esemplari e, nel caso di macchie sospette, isolare il manifesto potenzialmente infetto in un luogo distante dal resto della collezione. 
Una soluzione facilmente realizzabile è l’installazione di deumidificatori che, mantenendo controllata l’umidità relativa dell’ambiente, dovrebbero ostacolare la formazione di habitat biologicamente pericolosi. 


lunedì 21 ottobre 2013

Chiacchiere e cinema: Macchie Solari



Venerdì 25 ottobre,  in occasione dell'anniversario della nascita di Armando Crispino, Bloodbuster Edizioni e Fermoimmagine, Museo del manifesto cinematografico Milano presentano LINEE D'OMBRA. La serata di cinema e chiacchiere è dedicata ad Armando Crispino l'autore di classici del cinema thrilling all'italiana come Macchie solari, L'etrusco uccide ancora, Frankenstein all'italiana.



La serata dedicata alla memoria del regista è anche l'occasione per presentare il libro MACCHIE SOLARI di Claudio Bartolini, il terzo volume della collana I Ratti  (Bloodbuster Edizioni) dedicata alla riscoperta di generi e protagonisti del cinema di genere italiano e non. 

Ospite d'onore Francesco Crispino, figlio del regista, che proporrà un suo personale ricordo del padre col suo documentario LINEE D'OMBRA.

LA SERATA: IL PROGRAMMA

 ore 19,30: proiezione del documentario LINEE D'OMBRA (Francesco Crispino, 2007) dedicato a Armando Crispino

 ore 20,30: presentazione del libro MACCHIE SOLARI – Il cinema di Armando Crispino, con la  presenza dell'autore CLAUDIO BARTOLINI e del critico DAVIDE PULICI di Nocturno Cinema.

Ore 21,30: proiezione del film MACCHIE SOLARI (Armando Crispino, 1975) con Ray Lovelock e Mimsy Farmer

 

INGRESSO LIBERO

Fermoimmagine, Museo del manifesto cinematografico Milano
via Gluck, 45
Milano

COSA SONO I RATTI ?


Per questa  nuova collana editoriale Daniele Magni e Manuel Cavenaghi abbandonano la forma “dizionario” e si fanno da parte come autori: i libri della collana saranno infatti firmati da scrittori e giornalisti affermati che hanno deciso di dare credito al  marchio Bloodbuster, scrivendo delle guide introduttive a generi e protagonisti del cinema sbrigativamente liquidato come “di genere”, “basso”, “commerciale”, “popolare”. Quello, insomma, che noi abbiamo identificato nel motto “tutto il cinema dalla B alla Z”, che da sempre accompagna le malefatte dei due autori/editori.
I Ratti di Bloodbuster saranno volumetti essenziali, agili e dal costo in linea con la crisi economica che ci attanaglia.


Dopo la prima cucciolata, che vantava genitori blasonati come Antonio Tentori & Antonio Bruschini (Nudi e crudeli - I mondo movies italiani) e Stefano Di Marino & Corrado Artale  (Tutte dentro! - Il cinema della segregazione femminile), la collana roditrice propone oggi i figlioletti di due firme altrettanto prestigiose della critica cinematografica: Claudio Bartolini e Fabio Melelli.
Claudio è una delle penne più apprezzate del settimanale Film TV, nonché autore di importanti volumi sul cinema di genere e non (Gotico Padano – Dialogo con Pupi Avati; Nero Avati – Visioni dal set; Thriller italiano in 100 film; Videocronenberg); Fabio ha pubblicato svariati libri di sicuro interesse per i nostri lettori (Eroi a Cinecittà – Stuntmen e maestri d’armi del cinema italiano; La nostra africa – Sguardi del cinema italiano sull’Africa; Le straniere del nostro cinema...).
Questa volta nel mirino dei nostri campioni di razza sono finiti due registi italiani, due di quegli “artigiani del cinema popolare” che, benché abituati a passare senza troppi problemi da un genere all’altro, hanno forse - più di altri - qualche diritto ad essere considerati “autori”, per la riconoscibile cifra stilistica che permea la loro opera e per l’assoluto controllo che ne avevano. Si tratta di Armando Crispino e Duccio Tessari, nomi ben conosciuti dai fan del cinema di genere, la cui filmografia viene ripercorsa con sguardo attento, anche grazie alle testimonianze di collaboratori, amici e famigliari che del mondo intellettuale e dell’aspetto umano dei due registi danno una visione spesso inedita. In particolare il libro di Bartolini è frutto della stretta collaborazione con Francesco Crispino, figlio di Armando, che ha messo a disposizione una valanga di materiale mai visto ed esclusivo.

I “Ratti” scodinzolano vivaci.

Adottateli e portateveli a casa, vi sapranno dare soddisfazioni...





Manifesti, locandine e fotobuste: misteri e segreti



Molte volte  ci è stato chiesto, da visitatori e collezionisti, il valore dei manifesti esposti e della loro conservazione. Per rispondere a queste domande abbiamo chiesto aiuto a Elisa Albano studentessa di restauro ed esperta del settore.
Elisa realizzerà così una serie i articoli affrontando di volta in volta aspetti diversi legati al collezionismo di manifeti cinematografici. In questo articolo analizza brevemente le ragioni alla base del valore di un manifesto.

Quanto vale un manifesto?
 Il valore di un manifesto dipende non solo dalla sua rarità, dall’importanza del film e del cast che pubblicizza, dal cartellonista che lo ha ideato e disegnato, o dall’edizione di stampa: anche lo stato di conservazione incide non poco sulla valutazione dell’oggetto.
Come indica questo termine,  con stato di “conservazione” si intendono le condizioni fisiche in cui si presenta l’opera. Ovviamente maggiore è la presenza di pieghe, strappi, lacerazioni e macchie, peggiore sarà lo stato di conservazione del manifesto.
A quanti di voi è capitato, anche solo per sfizio, di sfogliare il Catalogo Bolaffi curiosi di sapere se la copia di almeno uno dei numerosi manifesti stipati  nella vostra cantina quest’anno ha avuto l’onore di essere valutata e citata aull’illustre Inventario? Ai più attenti non sarà certamente sfuggito che di ogni locandina pubblicata sul catalogo è indicato, per mezzo di sigle (A+, A, A-, B+, B, B-, e così via…), lo stato di conservazione. Questo perché alla condizione fisica del materiale corrisponde una valutazione, o svalutazione, economica del manifesto.


L’immagine proviene dal Catalogo Bolaffi pubblicato nel 2000.


225 Manifesto per il film AGENTE 007 THUNDERBALL- OPERAZIONE TUONO

AVERARDO CIRIELLO (1918) Offset, anni ’60. Policrom, Roma – cm. 195x140
Qualità: B-. Lieve mancanza in basso facilmente restaurabile, strappi.
Note: esemplare estremamente raro. (Stima L. 1.500.000)


Tutto quanto descritto si basa sostanzialmente su motivazioni estetiche che derivano dalla natura intrinseca dei questo genere di opera grafica: il manifesto nasce come mezzo pubblicitario e divulgativo e, al momento della produzione, basata sulla tiratura di numeri elevatissimi di copie, il tradizionale concetto di unicità dell’opera d’arte viene meno. Per questa ragione i manifesti, che all’origine della propria produzione non avevano alcun valore riconosciuto, molto spesso sono stati dopo l’uso piegati, accantonati e relegati nei fondi dei cinema senza alcun accorgimento. Solo i veri appassionati, spesso spinti proprio dall’amore per il cinema, hanno salvato questi materiali che altrimenti sarebbero andati sicuramente perduti.
Ovviamente le poca attenzione riguardo ai metodi conservativi applicati nel tempo a queste opere ne determina i danni fisici oggi riscontrabili.



Centro Studi Sandro Symeoni


Fermo Immagine - Museo del Manifesto Cinematografico di Milano comunica l'apertura, presso la sua sede, di un Centro Studi dedicato all'approfondimento e alla raccolta dell'opera di un grande cartellonista italiano: Sandro Symeoni. A coordinare e dirigere il Centro Studi sarà Luca Siano, cinefilo e studioso che da anni si occupa di ricomporre la purtroppo poco nota figura del mestro ferrarese. Scopo del Centro Studi è quello di raccogliere la maggior quantità possibile di materiale relativo alla sterminata produzione di Symeoni, dai manifesti da lui firmati ai bozzetti, dalle lettere alle fotografie. Chiunque voglia partecipare a questa appassionante avventura può contattarci scrivendo a segreteria@ateliergluckarte.it. Grazie all'archivio del Museo e alla collezione privata di Luca Siano, il Centro Studi può già vantare un fondo di oltre duecento pezzi.



Chi è Sandro Symeoni
Nato a Ferrara nel 1928, frequenta nella sua città l'Accademia di Belle Arti. Collabora come caricaturista in alcune redazioni di giornali; quindi nei primi anni Cinquanta si trasferisce a Roma dove, in quasi cinquant'anni di gloriosa carriera, crea oltre 3000 manifesti cinematografici ("Per Un Pugno Di Dollari", "La Dolce Vita", "Accattone", "Profondo Rosso", "La Grande Abbuffata", solo per citarne alcuni) collaborando con le maggiori case cinematografiche sia americane che italiane. Muore a Roma nel 2007.





martedì 15 ottobre 2013

Per favore non mordermi sul collo


Sabato 19 e domenica 20 ottobre 2013 Fermo Immagine  – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano (Via Gluck 45),  in occasione della mostra VAMPIRI, ZOMBI E LUPI MANNARI aperta fino al 31 ottobre, vi aspetta per un un week-end coi cacciatori di vampiri più famosi del fumetto e del cinema


Sabato 19 ottobre, alle 16.30, si comincia con un incontro organizzato in collaborazione con Sergio Bonelli Editore dedicato al più famoso dei cacciatori di vampiri del mondo del fumetto: Dampyr. Mauro Boselli e Maurizio Colombo (creatori e sceneggiatori di Dampyr) svelano tutti i segreti della loro creatura ripercorrendone la storia, mentre Fabiano Ambu e Maurizio Dotti (disegnatori) daranno vita in diretta a tavole speciali realizzate per l’occasione.


A seguire, alle ore 18.00, verrà proiettato un classico del genere come Per favore non mordermi sul collo (1967) di Roman Polanski, con protagonista uno spassoso cacciatore di vampiri un po’ maldestro che si trova rinchiuso in un castello abitato da figli della notte.


Domenica 20 ottobre, a partire dalle ore 16.00, altri due film che hanno segnato l’immaginario vampirico: Dracula (1958) di Terence Fisher con Christopher Lee nella parte di Dracula e il grande Peter Cushing nella parte del cacciatore di vampiri Van Helsing: mitico resta lo scontro finale tra Dracula e Van Helsing con un inseguimento mozzafiato tra le stanze del castello che finisce con la sconfitta del vampiro colpito dai raggi del sole (il film viene proiettato in versione integrale e in lingua inglese).



A seguire, alle ore 18.00, Vampires (1998) di John Carpenter: un action movie ricco di effetti speciali che vede protagonista un irriducibile cacciatore di vampiri intento a liberare il mondo dalle creature della notte. Ci riuscirà? Forse no.    





L’ingresso alle proiezioni e all’incontro è libero. Ingresso alla mostra 5 euro (intero), 3 euro (ridotto).



Grande finale con Halloween
Il prossimo appuntamento è con la grande festa di Halloween organizzata per la chiusura della mostra, giovedì 31 ottobre (a partire dalle 21.00): un concorso di cake design a tema horror, musiche eseguite dal vivo tratte dalle colonne sonore dei capolavori del genere horror, una caccia al tesoro e tante sorprese animeranno (si fa per dire) una grande serata… Sarà di rigore l’abito vampirico, mannaro o zombesco!  

Premio Jacono 2013: Franco Brambilla


In occasione della Rassegna Letteraria 2013, presso Spazio Excalibur, la galleria di Vigevano dedicata all'arte, l'illustrazione e il fumetto, si terrà la VI edizione del “Premio Jacono”, quest’anno assegnato a Franco Brambilla, dal 2000 illustratore delle copertine di “Urania”, la mitica collana dedicata alla narrativa di fantascienza, edita dal 1952 da Mondadori.

Alla premiazione saranno presenti Franco Brambilla, il curatore di “Urania” Giuseppe Lippi, autori e illustratori italiani.

In concomitanza con il premio, sempre presso lo Spazio Excalibur sarà allestita la mostra “Il Futuro che sarà”, con opere di Carlo Jacono e Franco Brambilla.

Dove:  Spazio Excalibur , Corso Genova 114 Vigevano (PV)

Quando: 19-27 ottobre 2013
L'appuntamento: premiazione - sabato 19 ottobre 2013, ore 18  -   inaugurazione mostra - sabato 19 ottobre 2013, ore 15



IL PREMIO JACONO

Nato per celebrare il maestro dell’illustrazione italiana, conosciuto soprattutto per le migliaia di copertine realizzate per i “Gialli Mondadori” e “Segretissimo”, il “Premio Jacono” è giunto alla sua sesta edizione.
Viene assegnato ogni anno all’autore contemporaneo che maggiormente si avvicina a Jacono, non tanto per lo stile quanto per la costanza della qualità artistica.




Le edizioni passate, dedicate ognuna a uno specifico genere (western, spy story, giallo), hanno visto tra i premiati Claudio Villa, copertinista di “Tex”, Victor Togliani, fantasioso creatore di mondi fantascientifici per “Urania” o inquietanti per “Segretissimo” e Giuseppe Rava autore di spettacolari illustrazione di ambientazione storico militare.


L’edizione 2013 del premio sarà assegnata a un autore dal grande impatto visivo, che dal 2000 realizza le copertine di “Urania”: Franco Brambilla.
Quest’anno, infatti, il focus del Premio è dedicato all’illustrazione fantascientifica, poiché Carlo Jacono è stato uno dei principali collaboratori di “Urania”, la collana con cui Giorgio Monicelli ha fatto conoscere la fantascienza in Italia.

Fin dal 1952, e per oltre dieci anni, Jacono ha realizzato le illustrazioni interne dei romanzi per poi dipingere, dal 1958 al 1960, anche le copertine, in sostituzione di Caesar.

giovedì 3 ottobre 2013

Attivano i Titani!!!


DUCCIO TESSARI, autore di classici del cinema action all'italiana come Tony Arzenta, Una pistola per Ringo, Kiss kiss... Bang Bang, Tex e il signore degli abissi, e Giuliano Gemma, il grande attore recentemente scomparso che con Tessari ha mosso i primi passi nel film Arrivano i titani e con il quale ha costruito un sodalizio artistico durato tutta la vita, sono al centro della serata che si terrà  venerdì 11 ottobre presso Fermo Immagine.


La serata, organizzata da Bloodbuster in occasione dell'anniversario della nascita di Tessari,  sarà l'occasione per  presentare KISS KISS... BANG BANG – Il cinema di Duccio Tessari.
Il libro, firmato da Fabio Melelli, è il quarto titolo de I Ratti (Bloodbuster Edizioni) collana dedicata alla riscoperta di generi e protagonisti del cinema di genere italiano e non. Inevitabilmente, sarà anche l'occasione per ricordare GIULIANO GEMMA, il grande attore recentemente scomparso che con Tessari ha mosso i primi passi nel film Arrivano i titani e con il quale ha costruito un sodalizio artistico durato tutta la vita.

IL PROGRAMMA
20,30: presentazione del libro KISS KISS... BANG BANG – Il cinema di Duccio Tessari, con la presenza dell'autore FABIO MELELLI e del critico DAVIDE PULICI di Nocturno Cinema.


21,30: proiezione del film VIVI O PREFERIBILMENTE MORTI (Duccio Tessari, 1969) con Giuliano Gemma, Nino Benvenuti, Sydne Rome

INGRESSO LIBERO


COSA SONO I RATTI ?


Per questa  nuova collana editoriale Daniele Magni e Manuel Cavenaghi abbandonano la forma “dizionario” e si fanno da parte come autori: i libri della collana saranno infatti firmati da scrittori e giornalisti affermati che hanno deciso di dare credito al  marchio Bloodbuster, scrivendo delle guide introduttive a generi e protagonisti del cinema sbrigativamente liquidato come “di genere”, “basso”, “commerciale”, “popolare”. Quello, insomma, che noi abbiamo identificato nel motto “tutto il cinema dalla B alla Z”, che da sempre accompagna le malefatte dei due autori/editori.
I Ratti di Bloodbuster saranno volumetti essenziali, agili e dal costo in linea con la crisi economica che ci attanaglia.


Dopo la prima cucciolata, che vantava genitori blasonati come Antonio Tentori & Antonio Bruschini (Nudi e crudeli - I mondo movies italiani) e Stefano Di Marino & Corrado Artale  (Tutte dentro! - Il cinema della segregazione femminile), la collana roditrice propone oggi i figlioletti di due firme altrettanto prestigiose della critica cinematografica: Claudio Bartolini e Fabio Melelli.
Claudio è una delle penne più apprezzate del settimanale Film TV, nonché autore di importanti volumi sul cinema di genere e non (Gotico Padano – Dialogo con Pupi Avati; Nero Avati – Visioni dal set; Thriller italiano in 100 film; Videocronenberg); Fabio ha pubblicato svariati libri di sicuro interesse per i nostri lettori (Eroi a Cinecittà – Stuntmen e maestri d’armi del cinema italiano; La nostra africa – Sguardi del cinema italiano sull’Africa; Le straniere del nostro cinema...).
Questa volta nel mirino dei nostri campioni di razza sono finiti due registi italiani, due di quegli “artigiani del cinema popolare” che, benché abituati a passare senza troppi problemi da un genere all’altro, hanno forse - più di altri - qualche diritto ad essere considerati “autori”, per la riconoscibile cifra stilistica che permea la loro opera e per l’assoluto controllo che ne avevano. Si tratta di Armando Crispino e Duccio Tessari, nomi ben conosciuti dai fan del cinema di genere, la cui filmografia viene ripercorsa con sguardo attento, anche grazie alle testimonianze di collaboratori, amici e famigliari che del mondo intellettuale e dell’aspetto umano dei due registi danno una visione spesso inedita. In particolare il libro di Bartolini è frutto della stretta collaborazione con Francesco Crispino, figlio di Armando, che ha messo a disposizione una valanga di materiale mai visto ed esclusivo.

I “Ratti” scodinzolano vivaci.

Adottateli e portateveli a casa, vi sapranno dare soddisfazioni...



A tutto western


In questi giorni Fermo Immagine si è trasformato in una specie di saloon per ospitare una serie di iniziative dedicate al western:
Sabato 5 inaugurazione della mostra dedicata a Giuliano Gemma e incontro con Andrea Bosco che presenta il suo libro dedicato ai grandi miti del Far West.
Venerdì 11 ottobre sarà la volta di un incontro organizzato dagli amici di Bloodbuster dedicato a Duccio Tessari.
Ma non è finità il western torna a piacere e per questo da lunedì 7 ottobre, La Gazzetta dello Sport lancia la collana in DVD “I Mitici Bud Spencer & Terence Hill Gold Edition” iniziando proprio con un supermegaclassico del western all’italiana : “Lo chiamavano Trinità”.


La collana, dedicata al mitico duo, torna in edicola in versione gold: per la prima volta in edicola, in esclusiva per Gazzetta dello Sport, e proporrà quattro pietre miliari, classici che hanno fatto la storia del cinema italiano: “Lo chiamavano Trinità”, “Continuavano a chiamarlo Trinità”, “Più forte ragazzi” e “Io sto con gli ippopotami”.

La prima uscita, lunedì 7 ottobre, sarà “Lo chiamavano Trinità”, un film cult sia per gli amanti del genere comico sia di quello western: “Trinità è un pigro ma velocissimo pistolero, che raggiunge il proprio fratello Bambino in un paesino del West. Quest’ultimo si finge sceriffo, ma in realtà è un ladro di ca valli che aspetta il resto della sua banda. Dopo pochi giorni nel villaggio, però, i due si accorgono che il perfido maggiore Harriman vuole cacciare gli abitanti per far spa zio alle proprie mandrie. Trinità e Bambino non saranno due stinchi di santo, ma di certo non sopportano i prepotenti…”

Il costo delle ventidue uscite previste sarà di 9,99€ più il costo del quotidiano.

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