Richard Matheson, acclamato scrittore venuto a mancare lo scorso giugno, è stato uno degli autori che maggiormente hanno influenzato il cinema horror. Dal suo primo romanzo, Io sono Leggenda, pubblicato nel 1954, sono stati tratti ben tre film e almeno quattro pellicole, compreso La notte dei morti viventi di Romero, hanno preso spunto dalla sua idea. Dopo aver visto Dracula con Bela Lugosi, Matheson, decise di scrivere un romanzo che ribaltasse la situazione: non più un mostro tra gli umani ma un umano in un mondo di vampiri.
Ed ecco allora che, a causa di un virus, tutti gli uomini e le donne del pianeta vengono trasformati in non-morti. Tutti tranne Robert Neville, l'ultimo uomo sulla Terra, che di giorno diventa il padrone del mondo, predatore di vampiri, mentre di notte deve vivere barricato in casa e difendersi dall'attacco dei non morti. Una creatura che incute paura e che deve essere stanata ed eliminata: una leggenda.
La prima trasposizione cinematografica del romanzo di Matheson è del 1964, una coproduzione italoamericana intitolata L'ultimo uomo della Terra, diretto da Ubaldo Ragona, girato a Roma, interpretato da Vincent Price con scenografie di Giorgio Giovannini.
La prima trasposizione cinematografica del romanzo di Matheson è del 1964, una coproduzione italoamericana intitolata L'ultimo uomo della Terra, diretto da Ubaldo Ragona, girato a Roma, interpretato da Vincent Price con scenografie di Giorgio Giovannini.
Nel 1971 è la volta di 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra: diretto da Boris Sagal, con Charlton Heston nei panni di Neville. Questa volta la storia è un po’ diversa: la ragione dello spopolamento del pianeta è una guerra batteriologica che ha trasformato i sopravvissuti in creature albine e fotofobiche. Al contrario del lavoro di Matheson, che non prevede futuro per il mondo che conosciamo, il film propone un finale che lascia ben sperare.