Una particolare riflessione esistenziale sulla vita, i sogni, le aspirazioni ma anche sugli incontri casuali che cambiano una vita, sulla voglia di cambiamento di una città come Napoli dove intrighi, traffici illeciti e malavita sembrano soffocare ogni anelito di speranza.
Protagonista della storia è Sergio, ex-promessa musicale di talento, oggi tassista disincantato con nel cuore un dramma familiare non ancora metabolizzato.
Il suo girovagare per una Napoli sporca, a tratti disperata e inquietante, sospesa sull'orlo catastrofico di nuova eruzione del Vesuvio - metafora esistenziale di un abisso umano e sociale appena dietro l'angolo del quotidiano - si fonde con ricordi e flashback della famiglia e del fratello scomparso fino ad una sorta di finale liberatorio che lascia nuovi spazi all'amore e alla speranza.
La pellicola di Alessandro Rak costruita con un solido impianto narrativo e segnata da un tratto grafico forte e originali che coinvolge per suggestioni e atmosfere ha l'unica pecca di dialoghi troppo verbosi e un doppiaggio attloriale eccessivamente caricato che tolgono levità allo svolgimento - annunciato anche dal bel manifesto di lancio - annullando parte dello slancio artistico che sta dietro la genesi della pellicola. Sicuramente una buona prova in progress per regista e animatori.