martedì 18 febbraio 2014

MIAO Si gira... mici per tutti i gusti



Al contrario del cane, si sa, il gatto non è un animale facile da addomesticare. Per un regista girare un film con un gatto protagonista può infatti rivelarsi un’impresa davvero difficile, eppure qualcuno ci ha provato ottenendo risultati degni di nota! Ecco allora rari manifesti di pellicole indimenticabili come FBI Operazione Gatto (1965) o Il gatto venuto dallo spazio (1977), entrambi firmati Disney e con protagonisti rispettivamente un Siamese assoldato dall’FBI per risolvere un difficile caso e un Abissino extraterreste che comunica con gli uomini tramite un collare elettronico.



Più moderni, ma amatissimi dai ragazzi di tutto il mondo, sono i due cattivi Persiani bianchi coprotagonisti di due film di successo come Stuart Little - Un topolino in gamba (1999) e Come cani e gatti (2001), ambedue girati con gatti veri “animati” con l’aiuto del computer.
I manifesti di due capolavori ci svelano anche che i gatti sono stati anche abili narratori in grado di cucire con la loro discreta presenza storie diverse, come accade nell’inquietante L’occhio del gatto (1985, tratto da un romanzo di Stephen King) e nella commedia italiana Il gatto (1977, di Luigi Comencini con due strepitosi Ugo Tognazzi e Mariangela Melato).


Non è propriamente una gatta, ma poco ci manca, la sexy protagonista che campeggia sul manifesto del film Catwoman (2004), dove Halle Berry interpreta la parte dell’acerrima nemica-amica di Batman che torna in vita grazie ai poteri di un gatto.




Gatti horror ce ne sono molti e a loro viene dedicata una piccola sezione a parte in cui non mancano gli inquietanti ma graficamente bellissimi manifesti di film come I delitti del gatto nero (1990), La tomba di Ligeia (1964), Black Cat - Gatto nero di Lucio Fulci (1981), Artigli di Denis Heroux (1977), Il gatto a nove code di Dario Argento (1971) … tutti capolavori di suspense in cui il gatto, pur non comparendo sempre, si è guadagnato la grafica del manifesto da vero protagonista. Non poteva infine mancare il nuovissimo A proposito di Davis (2014), firmato dai fratelli Coen,  in uscita proprio in questi giorni nelle sale: è la storia tormentata di un musicista in conflitto con il successo e il mondo che si trova solo con un gatto senza nome (sapremo solo alla fine che si chiama Ulisse, ma resta un raffinato omaggio al gatto rosso di Colazione da  Tiffany, film uscito nelle sale in quello stesso 1961 in cui è ambientato il film).

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