mercoledì 1 maggio 2013

Zombi tricolore

Lo zombi arriva nelle produzioni italiane per per traverse. Negli anni Sessanta uno dei generi più popolari era il peplum: la trasposizione cinematografica delle storie mitologiche greco-romane dove l’eroe di turno (Ercole, Ursus, Maciste…) si trovava spesso ad affrontare mostri di varia natura, ispirati sia ad antichi poemi, che a creature letterarie più recenti.
Nel film Roma contro Roma di Giuseppe Vari (1964) la scena clou è rappresentata da un’epica battaglia tra vivi e defunti, dove esercito di legionari deve affrontare un’intera orda di loro “colleghi” morti, zombificati da un sacerdote che li ha posti a difesa di un antico tesoro-


Questo è l’esordio ufficiale dello zombi tricolore; tra gli horror propriamente detti, invece, gli italiani preferiscono mettere in scena vicende di streghe e vampiri relegando il povero morto vivente a fugaci comparsate in pellicole come Cinque tombe per un medium (Massimo Pupillo, 1965), un’agghiacciante vicenda di vendette dall’aldilà, o nel gioiello Terrore nello spazio di Mario Bava, dove alcuni astronauti sono incaricati di recuperare i superstiti di un’astronave dispersa sul pianeta Aura; giunti sul luogo scoprono che nell’astronave sono tutti defunti, ma, una volta seppelliti, i cadaveri risorgono e vogliono divorare i viventi. Interessante notare che sia Roma contro Roma che Terrore nello spazio sono accumunati dalle scenografie di Giorgio Giovannini.

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