lunedì 21 ottobre 2013

Manifesti, locandine e fotobuste: misteri e segreti



Molte volte  ci è stato chiesto, da visitatori e collezionisti, il valore dei manifesti esposti e della loro conservazione. Per rispondere a queste domande abbiamo chiesto aiuto a Elisa Albano studentessa di restauro ed esperta del settore.
Elisa realizzerà così una serie i articoli affrontando di volta in volta aspetti diversi legati al collezionismo di manifeti cinematografici. In questo articolo analizza brevemente le ragioni alla base del valore di un manifesto.

Quanto vale un manifesto?
 Il valore di un manifesto dipende non solo dalla sua rarità, dall’importanza del film e del cast che pubblicizza, dal cartellonista che lo ha ideato e disegnato, o dall’edizione di stampa: anche lo stato di conservazione incide non poco sulla valutazione dell’oggetto.
Come indica questo termine,  con stato di “conservazione” si intendono le condizioni fisiche in cui si presenta l’opera. Ovviamente maggiore è la presenza di pieghe, strappi, lacerazioni e macchie, peggiore sarà lo stato di conservazione del manifesto.
A quanti di voi è capitato, anche solo per sfizio, di sfogliare il Catalogo Bolaffi curiosi di sapere se la copia di almeno uno dei numerosi manifesti stipati  nella vostra cantina quest’anno ha avuto l’onore di essere valutata e citata aull’illustre Inventario? Ai più attenti non sarà certamente sfuggito che di ogni locandina pubblicata sul catalogo è indicato, per mezzo di sigle (A+, A, A-, B+, B, B-, e così via…), lo stato di conservazione. Questo perché alla condizione fisica del materiale corrisponde una valutazione, o svalutazione, economica del manifesto.


L’immagine proviene dal Catalogo Bolaffi pubblicato nel 2000.


225 Manifesto per il film AGENTE 007 THUNDERBALL- OPERAZIONE TUONO

AVERARDO CIRIELLO (1918) Offset, anni ’60. Policrom, Roma – cm. 195x140
Qualità: B-. Lieve mancanza in basso facilmente restaurabile, strappi.
Note: esemplare estremamente raro. (Stima L. 1.500.000)


Tutto quanto descritto si basa sostanzialmente su motivazioni estetiche che derivano dalla natura intrinseca dei questo genere di opera grafica: il manifesto nasce come mezzo pubblicitario e divulgativo e, al momento della produzione, basata sulla tiratura di numeri elevatissimi di copie, il tradizionale concetto di unicità dell’opera d’arte viene meno. Per questa ragione i manifesti, che all’origine della propria produzione non avevano alcun valore riconosciuto, molto spesso sono stati dopo l’uso piegati, accantonati e relegati nei fondi dei cinema senza alcun accorgimento. Solo i veri appassionati, spesso spinti proprio dall’amore per il cinema, hanno salvato questi materiali che altrimenti sarebbero andati sicuramente perduti.
Ovviamente le poca attenzione riguardo ai metodi conservativi applicati nel tempo a queste opere ne determina i danni fisici oggi riscontrabili.



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